lunedì 23 novembre 2020

RECENSIONI: Chiarimenti. IO NON SCRIVO PORNO.

 Forse mi alienerò qualche lettore, ma sinceramente non mi interessa.

Scrivo perchè mi piace.

 Scrivo anche per fare soldi. Il che non significa però che scrivo qualsiasi porcheria purchè si venda.

Fondamentalmente perchè la mia costante preoccupazione è dare al lettore il meglio che posso mettere "nero su bianco". 

Il che mi causa non pochi problemi, come ansia, tenere in continuazione la tensione alta, il livello qualitativo il più possibile alto, rendere verosimili racconti che sono distopie, cioè opere di fantasia.

Dei what if, come del resto quasi tutta la narrativa fantastica e non.

Ma i miei romanzi non sono fatti per giocatori di Playstation compulsivi.

Sono storie di guerra, ma che coinvolgono persone, che hanno una vita, affetti, problemi.

Che possono arruolarsi come possono stancarsi, come avviene nella realtà, di essere dei soldati e di fare la guerra.

Oppure, come succede a Dax, di non essere più in prima linea, perchè un generale più avanza con il grado meno è presente sul campo di battaglia.

Un generale è un pianificatore, un pensatore, un politico (a volte serve...), un mediatore ed un leader.

Non è un combattente nel senso stretto della parola.

Con FARAS, infatti, troviamo Dax come comandante del Corpo di Spedizione. Se avessi mantenuto la narrazione in prima persona, sarebbe stato di una noia mortale: riunioni, pianificazioni, messaggi in arrivo e ordini in partenza. Non sareste stati MAI in prima linea.

È questa la differenza tra i primi tre libri della Trilogia, ma l'argomento era stato introdotto proprio nella parte finale di Resurrezione.

Non posso e non voglio fare di Dax e dei Marines degli eterni Commissari Derrick, che risolvono centinaia di casi ma rimangono Commissari a vita, perchè se diventassero dirigenti (come succede nella realtà) non si occuperebbero di altro che di scartoffie.

Non posso e non voglio scrivere dei porno, e mi spiego: il sesso fa parte della vita. Sono momenti che possono essere molto piacevoli, se si trova la partner giusta. Ma il sesso NON è la VITA. È un momento in una giornata, in una settimana, in un anno. Prima del sesso c'è la vita di tutti i giorni, l'incontro, la seduzione e l'essere sedotti, le motivazioni che portano due persone a togliersi i vestiti. E c'è il dopo: se l'incontro si evolve in una storia, se è una storia funzionale o disfunzionale, le conseguenze, le emozioni i patemi d'animo.

Un porno toglie il prima ed il dopo e si concentra sull'azione del momento.

E quindi definisco "porno" in senso lato anche la pretesa che i miei romanzi si concentrino sull'aspetto "spara-spara", manco fosse una sceneggiatura tratta da un videogame.

Ed io non ne scrivo. La guerra non è funzionale a se stessa. È preceduta da motivi politici, geopolitici, economici, ideologici. Che su FARAS ho cercato di spiegare, rifacendomi a cose che ho osservato direttamente e indirettamente, essendomi occupato di Difesa a livello giornalistico per un decennio.

Nemmeno il romanzo di Heinlein più noto, Starship Troopers, uno dei tanti a cui mi sono ispirato, è un "porno": c'è l'aspetto bellico, ma ci sono anche letture a più livelli di quello che succede, quando si spiega la filosofia di fondo. Starship Troopers è la risposta ad una domanda fondamentale, che ciascuno si dovrebbe porre anche oggi: la democrazia, il suffragio universale, sono garanzia di libertà?

Heinlein, costruisce un giocattolone molto divertente ed apparentemente di facile lettura, dove inserisce la sua risposta. E la risposta è: NO, ne la democrazia odierna (parla di ripetuti fallimenti) ne il suffragio universale garantiscono niente. Quello che garantisce la libertà e il rispetto dei diritti è se si è disposti a MORIRE per sostenerli. Per sostenere un sistema equo. Chi più da, ha diritto al voto. Chi rinuncia a dare, viene tutelato ma non decide niente.

Se non mi credete,  rileggete i passi di Heinlein che espongono la filosofia dietro al Servizio.

L'approccio narrativo di Heinlein (che poi ritroviamo anche in altri autori, come Clancy, per esempio, ma anche in Stephen King) è quello di costruire un ambiente in cui incastonare una situazione che espone un dilemma. E suggerisce una soluzione.

Le battaglie, gli aneddoti personali, sono solo un'esca con cui condurre il lettore attraverso il momento di riflessione senza annoiarlo.

Mi rifiuto e mi rifiuterò, quindi, di scrivere libri, che siano sull'universo degli Spaceborne Marines e della Federazione, che siano dei "porno": solo azione senza niente nel mezzo.

Faras ha la sua motivazione, perchè cambia la prospettiva narrativa su più campi, essendo scritto in terza persona. Mi ha permesso di illustrare non solo quello che fa Dax, ma quello che fanno tutti i personaggi, compresi i villain, e di rendere più tridimensionale il romanzo.

FARAS, prima parte e seconda parte (questa in corso di scrittura) è una introduzione al finale della serie SPACEBORNE MARINES, dove Dax tornerà ad essere protagonista quasi assoluto, ma dove sarà INDISPENSABILE muovere la "telecamera" del lettore su altri personaggi e su azioni distantissime dal nostro eroe per capire tutto quello che sta succedendo.

Insomma, FARAS ha il dubbio privilegio di aver tolto di mezzo la narrazione in prima persona, che era fortemente limitante per il prosieguo della serie.

Per quello che mi riguarda, ne è falsa la pena e spero che condividiate con me l'approccio.

Azione ce ne sarà sempre. Ma dovete domandarvi se volete avere una visione parzialissima ed estremamente ristretta sul palcoscenico, oppure se il palcoscenico lo volete vedere tutto, e volete vedere tutti i protagonisti in azione, le scenografie e cosa c'è dietro le scenografie.

Scrivetemi pure cosa ne pensate qui nei commenti oppure al solito indirizzo:

hortenpaul@gmail.com

Buon lunedì!


3 commenti:

  1. Uh... Che interessante anticipazione. La cosa non finisce con Faras. Gustosa novità!!

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    1. Certo che no. Ma il libro (credo che sarà uno solo, anche se ponderoso) che seguirà, sarà l'ultimo della serie, un finale con il botto.

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  2. Tornando al quid, condivido quanto scrivi. Ben venga quindi la tua coerenza. Mantiene alta la qualità e rende interessante proseguire nella lettura.

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