venerdì 7 novembre 2014

Pochi Consigli sull'Artigianato dello Scrivere


Sebbene pubblichi su riviste dal 1999, ed abbia cercato di pubblicare libri piú volte, con l'editoria tradizionale, é solo quest'anno che grazie alla The Genesis Publishing ho coronato il sogno di vedere un mio libro sugli scaffali di una libreria, anche se "virtuale" come Amazon.

Mi sono domandato cosa sia cambiato rispetto al passato, quando non arrivavo mai a scrivere la parola "fine" ed i manoscritti si accumulavano in una serie di clamorosi incompiuti e work in progress.

La sostanza é semplice e si puó riassumere in pochi punti:

- Avere una buona idea.

Sembra strano, ma la maggior parte delle persone che conosco ed a cui piace leggere sono molto creative. Hanno delle idee stupende, punti di vista interessantissimi. Purtroppo non basta un'ottima idea per scrivere un libro. Bisogna mettersi in gioco. Ed a molti questo non piace. Per cui idee brillanti restano nei cassetti della memoria a prendere polvere o, addirittura, muoiono dimenticate.


- Iniziare  a mettere nero su bianco e mantenere un ritmo fino a che non avete finito.

Questo é stato il suggerimento di un mio amico scrittore (grazie Cork Graham!). Se avere una buona idea é l'inizio, la creativitá serve ovviamente, dopo vi serve la resistenza del maratoneta. Dopo aver finito il primo libro sulla saga degli Spaceborne Marines ho visto che un capitolo erano piú o meno 5 cartelle in singola spaziatura, e che bastava scrivere una pagina o due al giorno per ritrovarsi alla fine della settimana un capitolo finito e fatto. La costanza e l'entusiasmo sono tutto, anche nei giorni in cui ci si sente inariditi: a volte é bastato mettermi davanti allo schermo vuoto del mio Mac, iniziare a scrivere e ritrovarmi a fine serata a buon punto.


- Il vostro cervello é straordinario e lavora anche in background.

Molte volte mi sono fermato a metá capitolo, con un problema narrativo da risolvere. Se vi succede non vi sono finite le idee. Se l'entusiasmo per la vostra idea, premesso che sia buona, é ancora lí, sappiate che il vostro cervello sta pensando per voi e sta elaborando le possibili uscite in cui avete cacciato i vostri personaggi nella trama.


- Non abbiate paura delle critiche.

Nessuno é Dumas, Manzoni, Dante Alighieri. Io mio limito a raccontare una storia che credo sia buona, il mio scopo é far provare emozioni a chi legge e fargli capire quello che sta succedendo nella trama. Mi accontento di poco? Non direi. Non é semplice senza scadere nel banale. Non cerco l'originalitá a tutti i costi: a volte ho letto testi originalissimi ma ho dovuto smettere dopo poco perché erano talmente scritti in maniera originale da rendermi difficile la lettura. Le critiche sono fatte per due motivi: per correggere gli errori e per invidia. Gli amici veri vi faranno le prime. Tenetene conto e traetene motivi di incoraggiamento. Un amico vi dirá sempre cosa ne pensa in maniera sincera. E non c'e' cosa piú bella, dopo aver recepito una critica, sentire la stessa persona che ve l'ha fatta dire "Il tuo scritto mi ha emozionato profondamente". A me é successo e ne ho tratto grandi vantaggi e la spinta a proseguire. Sulle critiche per invidia ho un solo consiglio da dare: fottetevene. E tenete a distanza quelle persone. Non hanno nulla da darvi.


- Pianificate, se potete.

Cercate, con qualsiasi metodo, di pianificare la trama della vostra opera, di suddividerla in vari capitoli con ognuno un tema specifico. Tenete una timeline degli avvenimenti, le schede dei personaggi, per evitare incongruenze e contraddizioni. Lo so, é difficilissimo. A meno che non siate dei geni con una memoria mostruosa, la pianificazione SERVE. E per opere come i gialli, se non pianificate la trama con un vero e proprio diagramma, difficilmente potrete scrivere un giallo degno di questo nome.


- Non abbiate paura del blocco dello scrittore.

Accade SEMPRE mentre si scrive. Nel primo libro degli Spaceborne Marines mi é accaduto ad un terzo dell'opera. Nel secondo libro quasi alla fine. Non mollate. Se amate i vostri personaggi e quello che state facendo, insistete. Vi assicuro che prima o poi troverete la soluzione (v. Il vostro cervello é straordinario e lavora anche in background ) e vi sorprenderete voi stessi per come poi le cose diventeranno facili ed il lavoro si svolgerá rapido.


E soprattutto, iniziate a scrivere: un lungo viaggio inizia con il primo passo. Un bel libro inizia con la prima frase...

BUON LAVORO!


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