venerdì 7 novembre 2014

Armi Military Style e riflessioni





Non ufficialmente mi é stato detto da una nota ditta che produce armi e con cui ogni tanto mi trovo a lavorare, che "chi possiede armi militari deve essere un tipo ben strano".

Dipende cosa si intende, e sopratutto non é una cosa furba da dire ad un giornalista che é li per testare e scrivere proprio di una tua arma che, guardacaso, é destinata al mercato militare.

Il che fa dubitare che certe persone che si occupano di marketing siano esattamente tagliate per quel lavoro.

La foto di apertura mi ritrae in poligono, mentre sto tirando con uno dei miei black rifles: un AR15 system in .223 Remington modello Olympic Arms K3B-CAR, uno dei primi in Italia catalogato (il catalogo non c'é piú, lo so...) con il calciolo collassabile.

L'ho un po' attrezzato per esigenze di lavoro:  il K3B-CAR non ha il maniglione staccabile per cui se dovessi montarci un'ottica a punto rosso da testare l'unico posto sarebbe il maniglione.
Ho giá sperimentato questa soluzione, ed e' una soluzione infelice: la testa risulta altissima e l'appoggio sulla guancia non garantisce alcuna ripetibilitá della mira, specialmente con le ottiche che hanno qualche ingrandimento.

Per cui ho rimediato su internet un'astina Knight's Armament RAS e ce l'ho messa.

Ho testato, montandolo su questa astina dotata di rail, (é la stessa usata dallo US Army sulle sue armi, quindi totalmente MILSPEC) due ottiche di cui ho scritto in passato: Meprolight M21 e Meprolight MOR, entrambe prodotte dall'israeliana Meprolight.

Il mio Oly non é il top degli AR15. É un entry level, per materiali e finiture. E montava un'orribile calcio collassabile A1.

Sparare con una calciatura del genere é come appoggiare la guancia direttamente sul buffer tube: senti lo scampanellio e la vibrazione della molla di recupero direttamente sui denti. E bisogna ringraziare il cielo che il .223 non da molto rinculo, altrimenti ci sarebbe di che preoccuparsi.

Per ovviare a questo ho montato un buffer tube MILSPEC della MAGPUL a 5 posizioni e un calcio collassabile LMT Crane, il medesimo usato dalle USSF sui loro M4.

Filologicamente non andrebbe bene, visto che il K3B-CAR vorrebbe riprendere le linee della leggendaria carabina corta usata in Vietnam dai Berretti Verdi e dagli LRRP Team, la XM177E2.
Ma della filologia mi interessa poco per due motivi:

- l'upper dovrebbe essere un A1, con mire A1 ed FA primo tipo. Invece é un A2, con mire regolabili in deriva ed alzo e FA "plunger"secondo tipo, in uso dalla serie 900 in poi.
- io l'arma non ce l'ho per fare bella figura in rastrelliera. La uso nei corsi di aggiornamento che mi consentono di migliorare la mia capacitá di sparare e di conoscere COME si usa un'arma, e quindi mi mettono in grado di valutare meglio le armi di cui scrivo.

Checché ne dicano i fighetti da poligono, che cominciano a spendere soldi per agghindare come un'albero di Natale i loro AR15 ancor prima di averci sparato un solo colpo, trovo l'LMT Crane semplicemente FANTASTICO e nell'uso non fa rimpiangere il comodissimo calcio fisso della serie A2.

Inevitabilmente, peró, mi sono scontrato con i limiti dell'upper A2 dell'Oly.
Le armi attuali in dotazione agli eserciti "Stoner System" sono tutte flattop, cioé con maniglione staccabile al di sotto del quale c'é una slitta Picatinny a cui attaccare i vari accessori ottici/optoelettronici.
La linea di mira risulta piú bassa e perfettamente compatibile con la posizione normale della testa in appoggio sul calcio.
Ho dovuto allora provvedere ad un secondo acquisto: un Astra Arms StG4, una imitazione in solo semiauto di un M4 abbastanza decente, a costi accettabili e SENZA i difetti dimensionali dei Norinco CQ che sono andati per la maggiore per i loro bassi costi.
In realtá qualche anno prima mi era sfuggito un VERO M4 milspec compatibile con canna da 14.5": un Dlask, fabbricato in Canada. Purtroppo la ditta canadese non é piú presente sul mercato italiano, come tante altre, a causa della situazione post 11 settembre e delle sue stranissime politiche commerciali.

Ecco il mio M4gery in azione:





Ho installato, con l'aiuto di un amico (grazie Alf, per aver fatto le due di notte per assistermi!) un'astina KAC primo tipo ed il solito Crane, stavolta con il suo buffer tube 4 posizioni originale.
Nella foto sto testando un'ottica militare BROWE BCO, e la foto mi coglie proprio nell'attimo in cui il bossolo é appena stato espulso dalla canna ed i gas sono in espansione dalla volata.

L'arma non é  interamente MILSPEC, purtroppo, in alcuni dettagli: la retention cup anteriore, immediatamente dietro il blocco di presa gas, é piú piccola di quello che dovrebbe essere di pochissimo e non consente l'installazione dell'astina KAC (che invece é una ex militare proveniente dalla 101.ma Divisione Aereomobile), inoltre anche i perni di blocco del blocco mirino/presa di gas non sono fissati secondo norma: per installare una nuova retention cup abbiamo dovuto TRAPANARE i pin anteriori per poter sfilare la presa gas e rimpiazzarla. Operazione che, se non fatta da chi se ne intende, risulta rischiosa.

L'installazione dell'LMT Crane, invece, é stata indolore, perché il crown nut posteriore, la filettatura e le dimensioni sono tutte MILSPEC: circa 5 minuti di lavoro usando attrezzi da campo come il MULTITASKER.

Lo StG4 dell'Astra ha funzionato sempre impeccabilmente, anche all'inizio dove a causa degli attriti dovuti all'arma nuova, ha sofferto di un leggero short stroke, causando malfunzionamenti dello hold open: l'otturatore andava in chiusura anche dopo che l'ultimo colpo era stato sparato.

Vista la mia dotazione, all'uomo di marketing della nota ditta io devo apparire ben strano, per la precisione otto volte strano, visto che a parte uno shotgun ed una pistola sportiva in calibro .22 LR, tutte le mie armi sono o di derivazione militare (come i miei AR15 o le armi corte che ho) oppure proprio militari, come l'M1 Garand od il Mauser K98k israeliano.

A me sembrano strani chi fa queste considerazioni, queste distinzioni che, in chi si occupa di fabbricazioni di armi, non dovrebbe proprio esporre.

Avere un'arma come la mia, che sembra un M4 in tutto e per tutto, non significa essere strani ne avere strane tendenze.

Non é un'arma da guerra: lo StG4 riprende la meccanica dell'M4, ma non é un M4 per alcuni dettagli anche importanti. Per citarne uno per tutti: non spara a raffica ed i pezzi per la raffica NON POSSONO ESSERE MONTATI.

Non é piú letale di tante armi da caccia o da difesa: se si prende un classico calibro da caccia, come un 243 Winchester od un .30-06 (quest'ultimo era una cartuccia militare americana fino al 1957... notare!) il .223 é sicuramente meno potente ed ha meno gittata.

Allora quale é il problema?

L'aspetto.

Perché lo StG4 ASSOMIGLIA ad un vero M4.

Ma allora il problema non sono le armi: é il cervello della gente. Come assimila le informazioni, come le elabora, quali informazioni prendono da altra gente ancora che le ha elaborate male e le ha messe nero su bianco.

Viviamo in una societá malata di politicamente corretto, che ammonisce a non fare distinzione tra una persona ed un'altra in base all'aspetto, ma proprio per una contraddizione dello stesso politicamente corretto punta il dito contro il sottoscritto per l'ASPETTO DELLE SUE ARMI, mentre poco o niente dice di armi di apparenza piú normale ma ben piú potenti e letali.

Questa societá morirá di politicamente corretto, il politicamente corretto sará la corda con cui si impiccherá.

Ovviamente se la corda nel frattempo non avrá cambiato aspetto assumendone uno politicamente corretto e la gente se la metterá al collo ben felice di farsi giustiziare.

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