O come lo chiamo io, politicamente corrotto.
La fregola di apparire a posto con tutti, di evitare gli stereotipi, finendo per chiamare persone e cose con nomi che diventano essi stessi stereotipi.
Il politicamente corrotto che da patenti negative e positive alle cose, secondo un idem sentire che alla fine diviene slegato dalla realtá e rassomiglia sempre di piú alle parole del Grande Fratello di Orwell:
"LA LIBERTÁ É SCHIAVITÚ" "L'IGNORANZA É FORZA" "LA GUERRA É PACE"
Suona familiare?
Dovrebbe.
Mi dichiaro fiero di distaccarmi dal politicamente corretto e di avere delle disdicevoli passioni.
In un'epoca in cui sulle sigarette c'é scritto "Fumare puó provocare il cancro e la morte" (ma sulle auto, stranamente, non c'é scritto "Possono provocare incidenti, lesioni e morte"... ah il politicamente corretto stranamente strabico!) io fumo.
Non ho il vizio.
Fumo per piacere esattamente come bevo per piacere.
Modica quantitá in entrambi i casi, massimo del piacere in entrambi i casi.
Fumo Toscanelli aromatizzati alla grappa, al caffé ed al fondente.
Non quando sono nervoso, ma, al contrario di parecchia gente, quando ho tempo, sono meditativo, nel bel mezzo della natura davanti ad un bel panorama, se di montagna tanto meglio.
L'altro viziaccio sono le armi.
Le colleziono, le uso, ne scrivo.
Eccomi qui, quando lavoravo per una testata italiana, ormai scomparsa, mentre provo un fucile d'assalto Beretta di nuova concezione, l'ARX160, corredato di lanciagranate da 40 mm GLX160.
Si, lo ammetto: deprecabile. Ma volete mettere il gusto che da?
Ecco una parte della mia attrezzatura a doppio uso: divertimento in poligono e lavoro. Si perché per scrivere di armi bisogna saperle usare.
Non saró un Carlos Hathcock, od un Chris Kyle, ma nel mio piccolo so dire la mia.
Disdicevoli passioni, quindi.
Un buon dito di Caol Ila dopo pranzo.
Si, ho proprio tutti i vizi.
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