lunedì 19 febbraio 2018

Email dai lettori: Fantastica lettera sulla saga "Spaceborne Marines"

Scalda il cuore leggere così tanto entusiasmo.

Non ci sono solo lodi, anche delle critiche stile "su alcune cose si poteva fare meglio". E, immancabile, le perplessità per il taglio romantico che ho dato ai personaggi: tipico degli amanti di Sci-Fi, che sono per lo più nerd amanti della tecnologia e delle scene che implicano tanta azione e poco i sentimenti.

Con il permesso dell'autore (Alex) pubblico la sua bellissima lettera.



Ciao (mi permetto di darti del tu),
Ti scrivo per un motivo molto semplice. Dopo avere letto tutta la saga di spaceborn marines in un paio di giorni, stavo cercando altri libri del medesimo autore (tu :-)). Sono rimasto (piacevolmente) molto sorpreso nello scoprire che sei italiano o che comunque la lingua originale dei tuoi libri e’ l’italiano. Io sono un appassionato di fantascienza (libri, serie tv, film, anime, fumetti) e senza magari arrivare a vette di fissazioni esagerate credo di avere letto parecchio e fatto quanto meno i compiti a casa (Asimov direi praticamente tutto, Clarke molto, parecchio sci-fi 50-70. Urania q.b. :-) piu’ quello che riesco a trovare).
In maniera molto umile mi permetto di darti qualche mia impressione (non considerarla ne una recensione ne una critica. Non sono abbastanza bravo per nessuna delle due). Direi che la saga di spaceborn marines non sfigura nei confronti di Starship Troopers (forse e’ meno “altezzosa” e seriosa prendendosi meno sul serio ma questo non e’ detto che sia per forza un male, anzi) e sicuramente puo’ stare allo medesimo livello del ciclo di “Old Man’s War” anzi direi che alla pagina 1800 ultima del terzo libro ci arrivi con una freschezza insperata (Scalzi l’ho trovato un po’ stanco e logoro). Mi e’ piaciuto tantissimo il fatto che te ne sei “fregato” di tutto e di tutti e hai messo tutto quello che ti piaceva, tutti i vari cliche’  del genere fantascientifico (io li adoro ;-)). FTL, esoscheletri, alieni, esp, wormhole, mutanti e chi piu’ ne ha piu’ ne metta (manca solo la dimensione parallela... cosi’ piccola idea :-) )e dei romanzi di guerra romantici (onore, dovere, spirito di corpo ecc).
Allo stesso modo la cosa che ho trovato davvero originale sono state le varie anime e “generi” presenti durante il racconto. Se e’ vero che ovviamente stiamo parlando di un romanzo di fantascienza si passa dallo space-war alla space-opera di un impero galattico passando per una specie di thriller-action-legal-investigativo. La cosa che mi ha davvero impressionato (favorevolmente) e’ stata la facilita’ del come hai legato il tutto in maniera molto snella e convincente. Con un cosi’ gran numero di “variabili” sarebbe stato facile fare un gran mischione senza capo ne coda.
Giusto un paio di cose mi hanno lasciato perplesso, ovviamente il tutto dettato dal personalissimo gusto personale. Credo di avere intuito (ovviamente potrei sbagliarmi brutalmente) che hai cercato di non esagerare con “l’epica” del Corpo dei Marines. Nel senso di non farti trascinare in scene troppo “epiche” pero’ magari un jolly per romanzo te lo potevi giocare :-) Non dico che non ci siano, ma magari in un paio di occasioni proprio esagerare (mi viene in mente la carica dei Cavalieri di Rohan davanti a Minas Tirith di Tolkien/Jackson). Per certe cose sono proprio americano (bigger is better). Chesso’ l’MSOC che guarda in faccia la sconfitta e arrivano i Pretoriani e si sacrificano fino all’ultimo uomo per salvarli. Roba tipo Spartani alla Termopili. La storia d’amore forse un filo “pesante” e a volte unica nota un po’ dissonante. E’ l’unica componente che ho trovato a tratti un po’ “forzata” e forse non perfettamente amalgamata come anche il rapporto con la perdita dei compagni. Da dei combattenti super cazzuti e temprati da mille battaglie mi sarei aspettato un approccio piu “alla Klingon” a tratti sembrano dei liceali. IMHO ovviamente. Ma forse sono io e come dice spesso mia moglie sono un insensibile :-). Ho trovato molto originale l’idea che le Dariane se le molli muiono letteralmente cosi’ come anche la loro filosofia. Come ultima cosa verso la fine del terzo libro nei confronti di Dex ho iniziato a sviluppare quella che io chiamo “Sindrome da Mickey Mouse”. Cioe’ lui fa sempre tutto giusto non sbaglia mai un colpo, ammazza Ur praticamente a mani nude, tutte le donne muiono ai suoi piedi ma lui e’ il cavaliere senza macchia e senza paura, non prova attrazione sessuale per nessuna e’ mega innamorato della sua donna, diventa amico del figlio integerrimo dell’imperatore ecc... ecc... (la scena in cui si incontrano per la prima volta mi ha ricordato moltissimo il primo incontro tra Aragorn e Eomer).  Magari se avesse fatto una cazzata o sbagliato di brutto su qualcosa forse sarebbe risultato un filo piu’ simpatico (dai con la giornalista nessun uomo degno di questo nome non avrebbe almeno vacillato :-) )
Detto cio’ tutta la saga mi e’ piaciuta tantissimo e mi sono divertito davvero un  sacco a leggerla. Prosa sempre lieve e scorrevole godibilissima da leggere.
Davvero gran bel lavoro !!! Bravissimo...

Adesso pero’ aspetto di sapere cosa succedera’ quando gli altri 3 Ur con relative armate torneranno per fare il culo all’impero... E se dovranno richiamare “La Leggenda” in servizio dalla pensione :-)

Saluti

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