martedì 2 maggio 2017

Inedito: LV426


Piccolo racconto breve, un divertissment, nato mentre guardavo un film cult alla TV: "Aliens"

 "Ma che bel pianeta di merda... "
"È pieno di minerali preziosi. Uranio, Oro, Titanio, Ferro ad alta purezza, Rame, Nickel. Dinne uno e c'è in quantità dieci volte che sulla Terra."
"E c'era bisogno di fare un cazzo di impianto di terraformazione per estrarre? Si potevano fare delle cupole sopra i siti di estrazione ed amen."

"Gli agronomi hanno detto che il terreno non è stato sfruttato per milioni di anni. É estremamente fertile una volta che avremo riattivato la flora batterica."
"Ah... beh resta sempre una merda. Sono due giorni che sono qui e c'è una tempesta talmente violenta che quando esco fuori dagli alloggi devo usare i cavi di sicurezza, altrimenti mi troveresti schiantato sulle paratie esterne dei rifugi."
"È dovuto alla terraformazione. Abbiamo smosso un po' le acque..."
"Solo quelle? Per fortuna che l'atmosfera è respirabile. Come hai detto che si chiama questo sasso?"
"LV426."
"Cosa?"
"Ah ah ah! Fate tutti la stessa faccia!"
"Se è uno scherzo è uno scherzo del cazzo."
"No davvero, si chiama cosi. Come il pianeta del film... quello dove c'erano quegli xenomorfi che usavano la gente come incubatrici."
"Gli avete dato un nome?"
"No. Perchè? Quello lo farà la compagnia. Che non è la Weyland-Yutani. Quella è una compagnia di fantasia. Noi dipendiamo dalla Federazione."
"Mi hai fatto prendere un infarto. Nessuna presenza di siti archeologici? Mai visitato prima?"
"Ma no ti dico! È solo una fottuta coincidenza!"
"Non mi sento tanto tranquillo ugualmente. Certi nomi portano jella."
«Ah ah ah!!! Sei proprio un idiota superstizioso! Vedi troppa fantascienza amico!"
"Beh forse hai ragione."
"Guarda, io faccio il capoturno sorveglianza alla sicurezza. Abbiamo aperto una settimana fa un sito vicino ad una caverna. Il Sito 3 è l'unico con le condizioni per ospitare le famose uova di Alien: un bel pozzo profondo con una rampa naturale. Pieno di minerale di titanio e alluminio. Stiamo perforando il pozzo alla grande. Rendimenti stratosferici. Se ci fosse qualcosa lo avremmo già scoperto non credi?"
"Ah si si..."
"Sembri poco convinto."
"Ma si ti dico! Beh ora vado, tra poco inizia il mio turno. Mi mandano al Sito 3. Ho culo."
"Ma vai tranquillo, idiota! Ah ah ah!"
"LV426. Certi nomi portano jella, dico io..."
La radio gracchiò in quel momento ed il capo turno della sicurezza rispose.
"Sicurezza, avanti."
"Capo, abbiamo perso il contatto con il Sito 3!"
"Con questo tempo il vento avrà strappato l'antenna. È già successo due volte la settimana scorsa."
"Negativo. Il segnale di sync arriva. L'antenna è a posto."
"Manda qualcuno allora, ma vi devo dire tutto io? Pretendete che vi cambi anche i pannoloni?"
"Già fatto, capo. Abbiamo perso i contatti anche con i due ragazzi che abbiamo inviato."
L'operaio era restato in silenzio ad ascoltare la conversazione.
Scosse la testa e poi borbottò.
"Brutti stronzi. LV426. Ma come vi è venuto in mente. Certi nomi portano sfiga."
"Sta zitto tu! La sfiga non c'entra niente!"
Poi riprese la conversazione con la sicurezza.
«Tom? Tom? Sicurezza? C'è nessuno li o siete a..."
"Si, si, siamo qui. Che facciamo capo?"
"Arrivo io. Organizziamo una spedizione di soccorso al Sito 3. Sono dieci chilometri. Sarà successo qualche cosa di stupido. Hanno sempre combinato casini quelli del Sito 3."
Si rivolse di nuovo all'operaio.
«Vieni con noi? Andiamo a vedere cosa è successo."
L'altro scosse la testa.
"Neanche se mi punti una pistola alla tempia. Andate voi a farvi prendere a calci in culo da dei cosi alti tre metri e con acido al posto del sangue! Io prendo la prima navetta e mi faccio portare in orbita!"
"Ah ah ah ah ah! Sei proprio un coglione! Pagherai le penali per la rottura dell'ingaggio!"
L'operaio era pallido come un morto e il capo della sicurezza vide che non c'era verso di smuovere un uomo spaventato.
"Okay, tu resti qui. Io vado con la spedizione. Se è tutto a posto vai con tutti gli altri. Però ti faccio detrarre dalla busta paga il ritardo."
"Detrai quello che vuoi. Io qui non ci resto."
Afferrò la borsa e si diressse verso il terminal di atterraggio delle navette.
Un'ora dopo era sulla stazione spaziale in orbita, dove attraccavano le navi mercantili che andavano e venivano dal pianeta.
Vide un ufficiale mercantile passare di corsa, pallido in viso come lo era stato lui quando era sulla superficie del pianeta.
«Che succede?"
"Non ho tempo, signore, mi scusi" rispose sgarbatamente l'ufficiale.
Lo afferrò per il bavero e lo sbattè di forza contro la parete.
«Dimmi che cazzo sta succedendo... Io vengo dalla superficie."
L'ufficiale lo guardò come se lo vedesse per la prima volta.
“La superficie? La superficie? Oh Cristo... " balbettò.
L'operaio mollò la giacca del graduato e con gesti plateali gliela sistemò addosso.
«Stazione di atterraggio 1, ero diretto al Sito di estrazione 3. Ero con il capo della sicurezza quando abbiamo perso i contatti con il Sito 3."
L'ufficiale emise un gemito.
«Fosse solo il Sito 3. Abbiamo perso i contatti con tutta la Colonia su LV426!"
Come ebbe finito di pronunciare la frase scappò via trafelato.
L'operaio scosse la testa.
«Avevo detto che certi nomi portano sfiga..."

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