Il 28 Febbraio esce il nuovo episodio di A Sangue Freddo.
Per stuzzicare l'appetito, qualche passaggio tratto dalla nuova indagine di Sema Harna e la sua squadra.
«Comando la 31.ma Brigata d’Assalto, ho messo la prima
stelletta da generale sul bavero da due mesi, Dexter. Ma non ho fatto in tempo
a godermela. Da qualche ora sono diventata il Comandante della Terza SEU» disse
il generale Helen Ridley.
«Che significa che non hai fatto in tempo a godertela?
Un generale di brigata non può comandare una SEU» rispose preoccupato Dax.
«Infatti. Tranne se è il generale subalterno con più
anzianità ed il comandante di SEU è morto. Il generale McFarlane è stato ucciso
questa mattina. La polizia e l’ufficio dell’MCCIB su Primus propendono per un
omicidio a scopo di rapina. Io non la bevo. McFarlane era un tipo tosto. Mi
rifiuto di credere che un Marine sopravvissuto agli Urdas combattendo
all’interno di una scatoletta come l’Exosuit si faccia ammazzare da un teppista
di strada.»
«Cosa vuoi che faccia, Helen?» chiese Dax.
«Voglio il meglio. E voglio che il colpevole venga
trovato e punito come merita.»
Dax annuì. Un altro colpo per l’Operazione Lazarus.
McFarlane era un eccellente comandante di SEU ed uno di quegli ufficiali su cui
Dax contava di più per ricostituire il Corpo dopo la guerra.
«Ho capito. Lasciami fare. L’indagine è di competenza
dell’MCCIB, ma conosco qualcuno in grado di gestirla come richiedi. Ti faccio
sapere nel giro di 24 ore.»
[...]
«Sono
tombe?» chiese Sema.
«Si»
rispose Volkov.
«Non è
logico. I corpi in questo modo occupano un sacco di spazio. Quanto è grande
questo cimitero?»
«Non è
il più grande di Kiev. E da quando la gente se ne è andata praticamente non ci
viene seppellito più nessuno.»
«Ma è
una estensione di ettari! Per cosa?»
Volkov
si voltò per un istante a guardarla.
L’eliauto
svoltò e proseguì per un altro viale. In quel punto le tombe erano vicine al
ciglio della strada e fecero venire i brividi alla Morassiana.
«Per
far dormire chi è stato il nostro nonno. O nostra madre. A volte, per far
riposare i nostri figli» rispose Volkov.
«I
morti non riposano. Sono morti» disse ostinata Sema «L’unico posto dove
riposano è la mente. Perché li sono ancora vivi.»
[...]
Bennett
fece un gesto di sufficienza e rispose in maniera flemmatica.
«Non mi
dirai Harna ed i suoi?»
«Lei e pochi
altri. Ed invece di proteggerli ora ne hai fatto dei possibili bersagli. Cosa
di cui ho informato il Presidente West. Harvey tu devi solo pregare che ad
Harna o ai suoi non capiti niente e che questa inchiesta vada in porto in
maniera automaticamente liscia. Perché in caso contrario metterò non solo il
tuo lavoro ma la tua vita sotto il microscopio. E ti posso assicurare che per
te non sarà piacevole.»
«Mi
stai minacciando, Allen? O hai nostalgia del tuo vecchio posto?» sibilò in
risposta Bennett con una nota di sarcasmo nella voce.
«Ti sto
avvertendo. Per il tuo bene, ma soprattutto per quello del Bureau. Hai appena
fatto una grossa cazzata, Harvey. Vedi di metterci rimedio e subito.»
«Farò
del mio meglio.»
Quando
la conversazione si chiuse, Bennett fece un gesto di fastidio, come se un odore
sgradevole fosse entrato nella stanza e lui lo stesse scacciando via.
«Se
riesco a mettere le mani sul dossier di Enerco, mio caro, sarai tu ad aver
fatto una grossa cazzata, maledetto negro ficcanaso. E la più grossa della tua
vita.»
[...]
Era tardo pomeriggio quando Nikonov ricevette l’email
dalla polizia di Seattle.
La lesse e guardò la foto.
«Oh Cristo… È lei!» mormorò.
Si alzò oltre il separé che lo divideva dal suo capo.
«Sema, abbiamo una denuncia di scomparsa: una donna e la
figlia a Seattle.»
«Ed allora?»
«Guarda la foto.»
«Per il Creatore… Sembra…»
«Non sembra. È lei.»
«Seattle? Che nome ha ora?»
Prenotabile già da ora
A SANGUE FREDDO di P. J. Horten
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