domenica 18 dicembre 2016

RECENSIONE: ROGUE ONE a STAR WARS STORY


Parliamo di ROGUE ONE.
Eviterò gli spoiler (anche se sarà difficile).

Innanzi tutto l'episodio può essere tranquillamente definito "STAR WARS episodio 3.5"
Può lasciare perplesso il fatto che l'inizio sia LENTO e COMPLESSO. L'azione parte da più pianeti, si snoda in un passato che non abbiamo completamente visto ma che intuiamo alla fine dell'EPISODIO 3, quando Anakin Skywalker, ormai diventato Lord Darth Vader (e FINALMENTE i doppiatori italioti si sono decisi a chiamarlo con il vero nome e non con quell'aborto di Fener...) guarda la Morte Nera ancora in fase di costruzione.



Poi, come piace a me, il ritmo si incrementa.
E non è MAI videogioco, vizio molto frequente negli action movie, anche Sci-Fi, americani, un vizio che trovo fastidioso, inutile e controproducente.

Dico solo che ROGUE ONE colma tutti i buchi narrativi tra Episodio 3 ed Episodio 4 in maniera mirabile. Non dirò come per non rovinarvi la sorpresa.

Ci sono battaglie. E finalmente scopro che Hollywood ha abbandonato gli scontri di fanteria di linea stile napoleonico e ha portato Band of Brothers (o quasi) in Star Wars.
I movimenti con le armi, fulminatori e pistole ad energia diretta, sono QUASI PERFETTI, sia in copertura che durante le azioni di fuoco. Al punto che perfino gli Stormtroopers riescono a centrare il bersaglio in maniera letale.
Anche il getto delle granate a mano, da entrambe le parti risulta realistico. Complimenti al regista ed al maestro d'armi.

C'è anche, brevemente, un Darth Vader in piena forma e terribile mentre affronta il nemico, ma il doppiatore e l'attore sono CAMBIATI: e purtroppo si vede. L'iconica figura appare, nei pochi dialoghi a lui dedicati, come sfocata e la voce italiana non riesce ad eguagliare quella maestosa e profonda di James Earl Jones, colui che gliel'ha donata per i tre episodi della saga dove l'oscuro apprendista Sith (Il Maestro è l'Imperatore Palpatine) appare, sempre dominando la scena. Un villain di classe nato dalla fervida fantasia di George Lucas.

La protagonista, Jyn Erso (Felicity Jones) pur non essendo una mannequin di Hollywood, è intensa.
Per chi ha visto tutti e sette gli episodi, ma sopratutto la trilogia classica, ROGUE ONE è fortemente commovente.

Rimane la domanda: quale aspetto illustrerà il prossimo spin off? Perchè ROGUE ONE vive a se stante, è compiuto e non può, per sceneggiatura e collocazione temporale nella saga, avere ulteriori estensioni.
Vale la pena?
Decisamente SI. Chi ama la trilogia classica vi troverà l'atmosfera ed i temi del film del 1977.

Che la Forza Sia Con Voi, amici miei.

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