Al momento ne sono previsti altri otto.
Il nuovo episodio, il numero 3, ha già un titolo definitivo: A SANGUE FREDDO
La preparazione è a buon punto, anche se non completa.
Ed esiste un incipit già scritto del romanzo, dove vedrete ancora in azione Sema Harna e la sua squadra investigativa del Marine Corp Criminal Investigation Bureau in una storia dai risvolti ossessionanti ed oscuri.
Per stuzzicare la vostra curiosità, vi do una anteprima eccezionale: l'intero incipit di A SANGUE FREDDO!
Buona lettura e non mancate di lasciare i vostri commenti sulla pagina Facebook.
Detroit era
un enorme cimitero radioattivo all’aperto.
Distrutta
da una testata termonucleare Urdas durante l’invasione della Terra, era
diventata la città simbolo del Governatorato degli Stati Uniti d’America: ogni
Governatorato sulla Terra ne aveva una.
Quando il
primo reparto di Genieri era entrato nei confini metropolitani per cominciare
la decontaminazione e lo sgombero dei detriti e dei cadaveri, il lezzo di
decomposizione misto a quel sapore metallico nell’aria dovuto alle radiazioni
toglieva il fiato. Persino le apparecchiature militari funzionavano male.
Quando
avevano raggiunto Jefferson Avenue, l’avevano percorsa fino a che un enorme
cumulo di detriti aveva bloccato il passaggio della colonna. Come dita amputate
da un macellaio frettoloso e sadico, oltre l’ammasso informe di calcinacci,
putrelle d’acciaio e plastivetro sorgevano i resti delle torri del Reinaissance
Center, uno dei simboli di Detroit.
Era stato
allora che il generale della Fanteria Federale a capo delle operazioni era
uscito dal blindato con la tuta di sopravvivenza addosso e aveva risalito
lentamente il convoglio, aveva superato il veicolo di testa e si era fermato
davanti a quello che restava del centro città.
Si era guardato
lentamente attorno, si era inginocchiato e fatto il segno della croce.
Poi si era
tolto l’elmetto ed il cappuccio protettivo della tuta, esponendosi ai miasmi
mortali.
Il suo
attendente si era precipitato, inorridito, cercando di riportarlo verso il
mezzo per cercare di salvarlo.
L’alto
ufficiale si era girato lentamente ed aveva guardato il suo giovane subalterno.
Aveva il
viso rigato dalle lacrime, ma non dava in escandescenze ne era in preda ad
esaltazione mistica.
«Signor
generale, torni al mezzo! Dobbiamo decontaminarla e iniziare la depurazione del
sangue per…»
Il generale
aveva alzato la mano pacatamente e scosso la testa.
«È troppo
tardi, figliolo. E sicuramente ti starai chiedendo il perché. Il fatto è che
non mi aspettavo di scendere all’inferno da vivo. E spero che da morto vedrò il
paradiso.»
Si era
chinato in raccoglimento ed aveva continuato a pregare per alcuni minuti, fino
a che si era accasciato a terra, privo di conoscenza, sotto gli occhi inebetiti
dei suoi soldati.
Il Generale
era morto la notte stessa, con gli organi interni disintegrati dalla
radioattività.
Curiosi? Volete sapere come prosegue?
Gustatevi dal 19 dicembre IL SENTIERO D'ORO.
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